BOLOGNA – Dopo la riunione tecnica di mercoledì con architetti e progettisti del Dall’Ara 2.0, Joey Saputo oggi incontrerà il sindaco. Non si vedono dal 22 gennaio, quando a Casteldebole, alla fine del lungo pomeriggio passato a esaminare il progetto preliminare del restyling e a ragionare sul possibile piano B di un nuovo impianto, i due uscirono con un comunicato congiunto in cui ribadivano la volontà di continuare sulla strada intrapresa. Oggi quindi ci sarà una nuova verifica, ma non potrà che essere di transizione perché il Bologna si è dato ancora altri giorni di riflessione e verifica su una questione molto precisa: la tenuta strutturale dell’edificio antico in base alla nuova legislazione antisismica e i relativi costi d’adeguamento.
L’esame strutturale
Tema di cui si parla da tempo, ma che ha avuto nuovi risvolti e possibili soluzioni, tant’è che l’architetto Gino Zavanella dovrà produrre alcune modifiche al proprio disegno. L’esame strutturale affidato al professor Massimo Majowiecki (fra l’altro il Dall’Ara essendo sotto la tutela della Sovrintendenza può derogare a molte voci, compresa l’antisismica: nessuno chiederà mai di mettere in sicurezza il Colosseo…), con relativi ragionamenti sui costi, sta avvenendo nei tempi giusti, ovvero dopo l’approvazione del progetto preliminare. Il problema dei costi e dell’efficienza non è secondario, certo. L’idea è trovare una soluzione, e appunto la si sta vagliando, per avere una riduzione della spesa e magari anche qualche vantaggio in termini di lavori e struttura. Saputo, in accordo con il partner Seci, oggi chiederà altro tempo a Merola, dandosi appuntamento fra quindici giorni quando sarà di nuovo a Bologna. Magari anche prima di quella data architetti e ingegneri avranno dato una risposta definitiva all’ad Claudio Fenucci e a quel punto il Bfc potrebbe e dovrebbe sciogliere la riserva: puntare tutto sul restyling (a oggi è il tentativo primario) e inviare la lettera al Comune e a Invimit o dire di «non sentirsela» e proporre il piano B del nuovo stadio (magari già con una soluzione per il Dall’Ara) sentendo cosa dice Palazzo d’Accursio.
Il futuro finanziario della società
Per Saputo lo stadio non è l’unico appuntamento di lavoro di queste giornate bolognesi. Giornate importanti e sentite: dopo avergli chiesto più presenza, inutile negare che per tutti la sua permanenza in città (tra le più lunghe di sempre da quando ha acquisito il club) è un ottimo segnale per il futuro. Il chairman sta valutando assieme ai suoi uomini il futuro finanziario del Bologna. Secondo le previsioni l’azionista dovrà versare altri 31 milioni da qui al termine del campionato (dopo averne già investiti circa 100 nelle casse del club) e in via prudenziale era stato indicato nella relazione di bilancio 2017 una perdita di almeno 10 milioni al 30 giugno 2018. Ma al termine di questo esercizio scadono 45 milioni di debiti e probabilmente quelle cessioni saltate in estate e a gennaio — Adam Masina, Godfred Donsah e Simone Verdi — dovranno essere fatte tra pochi mesi, per attutire questo grosso monte di passività correnti. Il Bologna cresce piano ma cresce, alcune voci di bilancio avevano già lo scorso anno registrato miglioramenti, ma in generale l’impressione è che Saputo oggi ritenga di poter raggiungere la salvezza anche con minori impieghi di denaro. Forse anche su questo si gioca la conferma di Riccardo Bigon, non così certa. E nel frattempo si potranno aumentare ancora i ricavi: da valutare i nuovi incassi derivanti da diritti tv e sponsorizzazioni. Faac, il main sponsor, non avrebbe esercitato l’opzione di rinnovo. Le parti si riaggiorneranno, ma la conferma dell’azienda bolognese sulla maglia non è più scontata.